Il Fiat 682 è il primo vero camion e trattore per semirimorchi versatile, prodotto dalla Fiat Veicoli Industriali dal 1952 al 1988.
Il contesto
Nel 1952 l’Italia adotta un nuovo codice della strada ed impone nuove prescrizioni; così alla fine dell’anno la Fiat sostituisce con un nuovo modello il 680N in produzione dal 1948, conservandone il propulsore ma con una manciata di cavalli in più.
Telaio, cabina, cambio, differenziale sono invece di nuova progettazione. La sua linea rompe con le linee tondeggianti dell’epoca. Inizialmente presentato in versione autocarro di 14t, come lo vuole il nuovo codice stradale italiano, il Fiat 682 sarà declinato anche in versione 6×2 e trattore stradale. Il primo modello prodotto venne denominato “122” (prendeva il nome dai 122 mm della corsa dei pistoni del suo 6 cilindri) e restò in produzione un anno. Nel 1953 venne sostituito dal “125” (anche in questo caso prendeva il nome dai 125 mm della corsa dei pistoni del suo motore). Le differenze estetiche tra il 122 ed il 125 erano minime: i tergicristalli nel 122 uscivano dal parabrezza sdoppiato, mentre nel 125 uscivano dal tetto della cabina. Inoltre nel 125 vennero ricavate due prese d’aria a chiusura sportello nella parte anteriore.
Il Fiat 682N vero e proprio, con la cabina avente mascherina denominata “a baffo”, apparve nel 1954. Non era ancora dotato di servosterzo ed era equipaggiato con un motore denominato “Fiat 203” dalle caratteristiche record per l’epoca: 6 cilindri in linea di 10.676 cm³ e 140 CV a 1.900 g/min. Il Fiat 682, dopo la versione N conoscerà le serie: N2 (1955, motore potenziato a 152 cv e prima serie a montare il servosterzo. Ne furono costruite due serie. La prima era caratterizzata da una cabina con portiere ad apertura denominata “anteriore”, come la serie precedente; la seconda caratterizzata da una nuova cabina con portiere ad apertura denominata “controvento”, la stessa che venne montata sulla serie successiva), N3 (1962, con un nuovo motore potenziato di 11 548 cm3 avente una coppia massima a soli 900 giri al minuto e una potenza di 178 cv) e N4 (1967 che fu caratterizzato da una trasmissione più robusta rispetto al suo predecessore).
Fa parte della vasta famiglia di camion medi e pesanti degli anni ’60 dotati della cabina Fiat “Baffo” (639, 642, 643, 645, 650, 662, 671, 682, 683, 690, 693). Questo veicolo sarà prodotto per oltre 32 anni ed è il principale mezzo di trasporto ancora oggi in servizio in molti stati Africani. Venne affiancato nei listini Fiat europei per poter essere gradualmente sostituito dal modello 684 N, ma questo non riscontrò il successo del suo predecessore. (Il 619 N sostituirà il Fiat 683N). Dal 1974 le sigle degli automezzi Fiat abbandonarono la denominazione caratterizzata dalla prima cifra 6 e il successore del Fiat 684 fu il Fiat 160 NC.
Progettato per soddisfare le esigenze di tutte le missioni estreme, anche off-road, per carichi da 14 a 44 tonnellate, questo camion si è ritagliato una reputazione senza eguali in robustezza e affidabilità. In Africa, ci sono ancora tali veicoli, fabbricati localmente o importati dall’Italia con milioni di km di percorrenza effettuata.
Fin dalle sue origini fu disponibile nelle versioni autocarro 4X2 e 6X2 (gli allestimenti del terzo asse aggiunto non furono mai eseguiti dalla Fiat ma sempre da allestitori specializzati)
Come per tutta la gamma Fiat del tempo fino al 1974, la guida è a destra per il mercato italiano e a sinistra per l’esportazione, eccetto la Gran Bretagna.
Il Fiat 682 RN
Il Fiat 682 RN è un modello di autobus derivato dall’omonimo autocarro, dove R sta per “ribassato”. È stato sostituito nel 1956 dal Fiat 306, il primo autobus progettato ex novo come tale, e non come allestimento particolare della meccanica di un camion.
Il 682 RN era disponibile in versioni di linea e gran turismo. In particolare è stato carrozzato da diversi carrozzieri come, ad esempio, Barbi.